30/12/11

Sosteniamo l'appello delle donne Fiom contro il "contratto vergogna Fiat" ma...

Giriamo questo appello delle delegate metalmeccaniche a firmare per "l'abrogazione del contratto vergogna del gruppo Fiat" che proprio l'altro ieri si è esteso a tutte le fabbriche del settore auto.

Noi lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe diamo il nostro sostegno.

Ma sappiamo che purtroppo non basteranno le firme, nè referendum a fermare il fascismo padronale targato Fiat, che per le operaie unisce agli attacchi generali, forme odiose di attacco ai diritti come donne, discriminazione oggettiva oltre che soggettiva, maggiore oppressione generale.

E' necessario anche costruire una lotta che veda protagoniste le operaie che subiscono questo doppio attacco.
Alla Fiat molte operaie sono state in prima fila a dire no al piano Marchionne - scontrandosi con azienda e capi, ma anche spesso respingendo pressioni di mariti e famiglia affinchè non si esponessero - perchè anche questa, come hanno detto alcune operaie, è una lotta per la dignità!
Questa lotta, che si può concretizzare in uno sciopero delle donne lavoratrici, parte dalla Fiat ma interessa tutte le lavoratrici che subiscono l'intreccio dell'azione dei padroni e dell'azione del governo (vedi pensioni, estensione della precarizzazione, ecc.).

Il nuovo anno, per cui facciamo gli auguri a tutte le operaie, a tutte le lavoratrici, sarebbe importante e giusto se si aprisse con lo sciopero delle donne.

Forti saluti

Le lavoratrici, disoccupate dello Slai cobas per il sindacato di classe

24.12.11
cobasta@libero.it - mfpr@libero.it

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Appello delegate metalmeccaniche Fiom

Care donne,
firmate per l’abrogazione del contratto vergogna del gruppo Fiat PERCHE' toglie diritti e dignità a tutte e a tutti, cancella la libertà di opinione e sindacale, impedisce il diritto di sciopero, discrimina le donne, riduce lavoratrici e lavoratori a pura merce. In fabbrica e sulle linee di
produzione molte operaie già oggi denunciano condizioni di lavoro al limite della tollerabilità.

Intensificare i ritmi, spostare la mensa a fine turno, tagliare le pause, imporre 120 ore di straordinario obbligatorio, penalizzare le assenze per malattia, significa imporre un modello lavoro in cui tutte e tutti saremo destinati ad ammalarci di più, pagando con la nostra salute la produttività che Marchionne rincorre sui mercati. Studi scientifici dimostrano che le donne accusano più degli uomini danni da esposizione a ritmi e posizioni disagiate, a turni avvicendati a sovraccarico da stress.

L’accordo, invece di prestare particolare attenzione alla salute delle lavoratrici, al contrario è
vergognosamente discriminatorio nei confronti delle donne perché le esclude dal premio straordinario 2012 (i famosi 600 euro che saranno distribuiti a giugno 2012) se sono assenti per maternità, allattamento, congedi parentali, malattia figli e legge 104. Altro che parità! è un ritorno indietro di quarant’anni a prima della legge 903: lavoro con diritti ,scelta della maternità e di una vita familiare, non possono essere colpevolizzati e puniti in una logica in cui il tempo di lavoro mangia il resto della vita e la produttività a qualunque costo viene legittimata come bandiera di progresso.

La «modernità» della lotta delle donne per conquistare spazio e dignità nel lavoro e nella società è fortemente segnata dall’affermazione della libertà di scelta, ma nelle fabbriche del gruppo Fiat non sarà più possibile scegliere liberamente il sindacato: quelle di noi che scelgono la Fiom, si vedranno negato il diritto ad avere una propria rappresentante nei comitati aziendali per le pari opportunità, così come non potranno essere assistite dal proprio rappresentante sindacale nella contrattazione delle clausole flessibili nel part-time o nella difesa individuale in caso di contestazioni disciplinari.

Nè avremo più la possibilità di candidarci e di eleggere liberamente le Rappresentanze sindacali in azienda, perché l’accordo, firmato da sindacati complici, cancella le Rsu e legittima le nomine dall’alto da parte solo dei sindacati che hanno firmato l’accordo stesso.

Il diritto di eleggere i/le rappresentanti sindacali ha consentito anche in Fiat l’emergere di tante delegate capaci e forti anche di un’identità collettiva di genere nel lavoro, che dagli anni 70 ha permesso di superare il sindacato a sesso unico, con le donne fiore all’occhiello per politiche fatte dagli uomini.

Quale libertà per le donne se non potremo scegliere chi ci rappresenta.
Quale democrazia in fabbrica se le diversità di opinioni e il dissenso non hanno pari dignità e diritto di cittadinanza l contratto nazionale, la libertà di scioperare, di iscriversi al sindacato, il diritto di esprimersi senza ricatti sugli accordi sindacali e anche di rigettarli sono conquiste di civiltà e dignità che nessuno ha diritto di cancellare e di toglierci.

Per questo vogliamo abrogare l’accordo vergogna del 13 dicembre 2011 e chiediamo a tutte le donne in Fiat di contribuire con la propria firma a cancellarlo

- Rosa CARLINO,Giovanna DE LUCA, Maria EPIFANIA, Caterina GURZI', Nina LEONE di CARROZZERIE Mirafiori
- Caterina LUONGO, Fiorella MONTECALVO di POWERTRAIN Mirafiori
- Elisa MURGIA di PRESSE MIRAFIORI
- Emanuela SANMARTINO di FIAT RICAMBI Volvera
- Luana DALLA FRANCA di AUTOMOTIVE LIGHT Venaria
- Giuseppina COCOZZELLA, Simonetta DEL VESCO, Severina GARAVANA, Margherita MASTROMARINO di FIAT
SERVICES Torino
- Fernanda OLMO, Rita Loredana RUVA di FIAT FGA (Enti Centrali Mirafiori)
- Barbara TIBALDI della Fiom V^ LEGA Mirafiori
- Ivana CERIANI della MAGNETI MARELLI di Corbetta
- Grazia Di GIORGIO di FIAT di Cassino
- Carmela ABBAZIA di FIAT GROUP AUTOMOBILES Pomigliano
- Italia D'ACIERNO di FMA Avellino
- Serena BIONDI, Stefania FANTAUZZI di FIAT POWERTRAIN di Termoli
- Gidia Di SANTO, Silvia MARCHESANI, Manuela TUMINI della SEVEL di Atessa
- Pina IMBRENDA, Iolanda PICCIARIELLO della SATA di Melfi

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