29/04/11

Le morti di cui non si parla, quelle delle lavoratrici

Se le morti sul lavoro in genere trovano spazio in brevi trafiletti, a meno che non si tratti di tragedie quali quella della Thyssen, dell' Eureco in cui a morire sono diversi lavoratori. quelle delle lavoratrici spesso non trovano neanche quel piccolo spazio. Rigiriamo un breve articolo che parla della morte sul lavoro di Manuela Zecchina avvenuto ieri sera al salumificio Beretta, come parte della lotta contro l' (in)sicurezza delle lavoratrici, di cui poco si parla, appunto.

Dal Giorno-Lecco: le morti di cui non si parla, quelle delle lavoratrici
Schiacciata da macchinario: muore operaia di 46 anni

Incidente al salumificio Beretta, disposti accertamenti. Dalle prime ricostruzioni pare che la donna stesse ripulendo una delle apparecchiature utilizzate per la produzione e il confezionamento di affettati e insaccati

Barzanò (LC), 29 aprile 2011 - Una donna è morta schiacciata da un macchinario. L’infortunio sul lavoro si è verificato ieri sera a Barzanò, presso gli stabilimenti del salumificio Fratelli Beretta di via Giuseppe Garibaldi. La vittima della morte bianca è una donna di 46 anni di Renate, provincia di Monza e Brianza. Si chiamava Manuela Tatiana Zecchina. Dalle prime ricostruzioni dell’accaduto pare che stesse ripulendo una delle apparecchiature utilizzate per la produzione ed il confezionamento di affettati ed inscaccati, ma, per cause ancora da accertare, vi è rimasta intrappolata all’interno. Si tratterebbe di un’impastatrice per miscelare i trinciati. L’allarme è scattato intorno alle 21. Sul posto sono accorsi l’equipe medica del 118 di stanza al San Leopoldo Mandic, i volontari della Croce Rossa Italiana di Casatenovo e due squadre di vigili del fuoco, una del distaccamento di Merate l’altra di quello di Erba. Una volta liberata, il personale sanitario ha operato il possibile per salvarle la vita, mettendo in atto tutte le manovre rianimatorie del caso, ma alla fine non è rimasto altro che constatarne il decesso. A risultare fatali sarebbero state soprattutto le gravi lesioni alla testa. Della vicenda sono stati subito informati anche i carabinieri con una pattuglia di militari della stazione di Cremella. Sono stati mobilitati anche i funzionari del servizio antinfortunistica dell’Asl provinciale. Sulla vicenda il Pm di turno ha disposto l’apertura di un fascicolo d’
inchiesta per stabilire eventuali responsabilità ed omissioni per quanto riguarda i sistemi di sicurezza ed il rispetto delle norme per scongiurare tali episodi. L’impastatrice è stata posta sotto sequestro, mentre sulla salma della 46enne verrà probabilmente eseguita l’autopsia.

di Daniele De Salvo

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