25/10/10

Da Ciudad Juarez ad Avetrana , i femminicidi sono una realtà quotidiana

Care compagne… se pur con tempi dilatati, dei quali ci scusiamo, rispondiamo all’ appello che fate in relazione all’ipotesi di una manifestazione a Taranto, a ridosso del 25 novembre. Anche noi da questa parte dello stivale continuiamo a contare le morti ed a vedere gli sfaceli di questa guerra fra i sessi, tra l’altro non dichiarata, che da una parte continua ad essere combattuta con armi vere e dall’altra continua a spezzare vite.
Vediamo la tenacia, l’ottusità diffusa e la volontà politica di non dare alcuna lettura complessiva di ciò che accade a vantaggio di un’interpretazione interessata solo a separarci e indebolire la nostra lotta e le nostre rivendicazioni tanto che l'isolamento creato ad arte attorno alle donne garantisce ai maschi violenti impunità e spazio per agire fino all’estremo senza grandi difficoltà.
I media conniventi e sciacalli cercano audiencee affondano le braccia fino ai gomiti negli aspetti più morbosi offrendo a voyeur comuni la pornografia più spinta che contribuirà a creare un buon terreno per il prossimo assassinio.
Il femminicidio è la nostra quotidianità: femminicidio è qualsiasi atto che umili la nostra identità di donne, che denigri il nostro genere, che calpesti la nostra autonomia, che disconosca la nostra libertà.
Femminicidio sono anche tutti questi”preliminari” dell’assassinio vero e proprio.
Ebbene, che si sappia, noi non ci abbiamo fatto il callo e non siamo assolutamente disposte ad abituarci!
Il nostro dolore diventa rabbia non rassegnazione.
E la nostra rabbia diventa lotta non autodistruzione.
Il nostro obiettivo è non soccombere alla logica ed al ricatto della paura ma cercare insieme, in una solidarietà reale e nella lotta concreta, la risposta alla violenza più cruda che ci viene scaricata addosso.
Sulla base di queste considerazioni non certo dell’ultima ora stavamo già ragionando su come affrontare questo 25 novembre. La nostra idea era quella di operare a livello territoriale per tenere alta l’attenzione sul femminicidio. La proposta giuntaci da Taranto è comunque molto interessante perchè in continuità con ciò che si è discusso per parecchio tempo, anche a livello nazionale, in relazione all’idea di arrivare finalmente al sud a dire qualcosa. Se dovesse concretizzarsi maggiormente l’idea della manifestazione a Taranto ci impegniamo a valutare con serietà il fatto di cambiare piani e di prendere in reale considerazione questa ipotesi.
Esprimiamo intanto totale sostegno e vicinanza alle compagne di Taranto che da anni, fortemente radicate sul territorio, denunciano violenze, sopraffazioni e abusi sulle donne.

Bologna, 25 ottobre 2010

Quellechenoncistanno

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