24/09/10

Per Svetlana Kovchnikova

Ergastolo per Spaccino, libertà per Brunetti
anche da morte non siamo tutte uguali

Nessuna giustizia dai tribunali per Svetlana Kovchnikova, la badante russa trovata morta a una pensilina dell'autobus nei pressi della questura di Perugia, alle 6 di mattina del 14 giugno, con accanto un paio di valige contenenti suoi effetti personali riposti alla rinfusa, forse in tutta fretta.

Dante Brunetti, accusato dell'omicidio, e' stato scarcerato ieri mattina su richiesta del pubblico ministero Angela Avila, dopo il deposito della relazione medico legale nella quale il consulente del pm ipotizza una causa naturale dietro il decesso di Svetlana

Svetlana aveva 57 anni, si era separata dal marito italiano Dante Brunetti, 60 anni e impiegato in una ditta di pompe funebri, che la costringeva a un rapporto violento, fatto di litigi e violenze fisiche che già le erano costate la rottura di 2 costole durante un rapporto sessuale.
Sul corpo di Svetlana, al momento del ritrovamento, erano presenti lesioni ed ecchimosi non solo ai genitali, tanto che il medico legale, Sergio Scalise, a una prima ricognizione esterna del cadavere, ipotizzò che fosse stata uccisa a calci e pugni dopo essere stata stuprata.

Ben 3 telecamere, di cui una proprio della polizia, ripresero le immagini della Ford Fiesta di Brunetti ferma davanti alla pensilina, un’ombra che scarica qualcosa e poi l’auto che riparte. In quell’auto, poi sottoposta a sequestro, fu rinvenuta anche una ciocca di capelli di Svetlana.

Ora scopriamo

che i capelli di Svetlana sono diventati “peli di cane”
che Svetlana è morta a causa della complicazione di una broncopolmonite
che i lividi e le ecchimosi non esistono più
che si continua ad indagare solo per violenza sessuale, ma non su Brunetti, nonostante siano evidenti i segni della sua colpevolezza sia sul corpo di Svetlana, sia nelle telecamere, nella macchina del Brunetti e nella bocca delle amiche di Svetlana, una bocca che racconta la violenza che Svetlana subiva dal suo ex marito e dalla quale forse, quella notte, cercava di fuggire in tutta fretta per l’ultima volta.

Come la violenza è di genere e di classe, anche la giustizia lo è e necessariamente questa va conquistata con la lotta, di genere e di classe.

Solo la lotta autonoma del movimento delle donne e l’azione diretta può rendere giustizia a Svetlana e liberare le donne dalle doppie catene di genere e di classe.

movimento femminista proletario rivoluzionario

Nessun commento: