25/03/10

Giovane donna morta sul lavoro

OTTOBIANO, 25 marzo 2010

Non ce l’ha fatta Marta Lunghi. Non ce l’ha fatta l’operaia 22enne rimasta vittima, lo scorso sabato, di un terribile incidente sul lavoro nell’azienda avicola Gerlo di via Vigna Crosio a Pieve del Cairo: la giovane è morta dopo alcuni giorni di agonia al policlinico San Matteo di Pavia. Marta Lunghi era rimasta impigliata in un nastro trasportatore per il confezionamento delle uova. La giovane, residente a Ottobiano al numero 7 di via Gambarana, aveva iniziato a lavorare alle otto. L’infortunio sul lavoro, dall’esito mortale, si era verificato attorno alle nove. Quando Marta Lunghi era rimasta agganciata alla catena della macchina: all’arrivo dei soccorritori, un’automedica da Pavia e una da Voghera, insieme con un’ambulanza della Croce rossa di Mede, la 22enne era in arresto cardiaco. Rianimata per un’ora e mezza, l’operaia era stata portata al policlinico San Matteo. Ricoverata in seconda Rianimazione, il suo cuore ha smesso di battere dopo alcuni giorni di agonia. Troppo gravi le sue condizioni, disperate nonostante il tempestivo intervento degli operatori sanitari coordinati dal 118. Nell’a zienda agricola di Pieve del Cairo erano giunti anche i carabinieri della locale stazione, ma anche gli ispettori dell’Asl, cui spetterà stabilire eventuali responsabilità. «Non sappiamo cosa possa esserle successo - avevano dichiarato i titolari dell’azienda - , l’abbiamo trovata riversa sul nastro trasportatore». La notizia della morte di Marta Lunghi ha lasciato sgomenti tutti coloro, ed erano tanti, che la conoscevano. Ottobiano è in lutto. Il giorno dei funerali non è stato ancora fissato. Gli ispettori dell’Asl dovranno ricostruire la dinamica dell’infortunio sul lavoro di sabato a Pieve del Cairo. Stando a una prima sommaria ricostruzione del tragico incidente, la giovane sarebbe rimasta impiagliata nella catena della macchina per il confezionamento delle uova. Nell’i nfortunio la giovane aveva riportato delle lesioni gravissime. Tra le ipotesi riguardanti l’incidente sul lavoro, anche quella del soffocamento: il maglione delle 22enne di Ottobiano sarebbe rimasto incastrato nel nastro trasportatore, causandone l’asfissia.

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