21/02/09

Licenziamento politico di un'operaia alla Fiat

Alfa Romeo di Arese:

SCIOPERO contro la FIAT per il licenziamento per rappresaglia di una operaia
dello Slai Cobas

Questa mattina i 600 lavoratori di Fiat Automobiles e di Fiat Powertrain di Arese hanno scioperato dalle ore 9 alle ore 11 contro il licenziamento per rappresaglia della compagna Carmela dello Slai Cobas, licenziamento fatto dalla Fiat come ritorsione a una sentenza della magistratura.
La vigliaccata della Fiat è stata motivata per il fatto che il tribunale di Milano ha reintegrato al lavoro un operaio della Fiom licenziato e messo in mobilità dalla Fiat il 1° marzo 2008. Reintegrato lui, la Fiat ne ha licenziato su due piedi un altro. Su quei licenziamenti sono attese a breve altre sentenze della magistratura per lavoratori e delegati dello Slai Cobas.

Questo ignobile licenziamento è illegittimo innanzitutto per il suo carattere antisindacale e di rappresaglia (licenziamenti di questo tipo furono fatti all'Alfa Romeo 20/25 anni fa, e poi cessarono perché contrastati anche dalla magistratura); e poi è del tutto immotivato anche per il fatto che dal 1° marzo 2008 ad oggi l'organico ad Arese è già diminuito di oltre 50 i lavoratori, trasferiti dalla Fiat a Balocco, a Torino, ecc..

Durante lo sciopero i lavoratori hanno presidiato la portineria centrale
dell'Alfa Romeo e hanno fatto un'assemblea sulla strada antistante la fabbrica.

All'assemblea lo Slai Cobas ha denunciato la politica della Fiat e delle istituzioni:

la Fiat in questi anni, con il concorso dei soldi pubblici, ha licenziato
20.000 operai dell'Alfa Romeo e oggi, con altri soldi pubblici, è sempre padrona dell'area dopo aver fatto finta di andarsene da Arese, e continua a speculare sull'area -in vista di Expo 2015- col concorso di comuni, provincia e regione;

la Fiat vuole sbarazzarsi degli ultimi 600 lavoratori, unitamente ai 300 del call center e ai 200 delle aziende collegate, e contemporaneamente ha l'OK delle istituzioni per speculare sui 2milioni e 350mila mq dell'area dell'Alfa con mega alberghi, village, fermata della MM1, villette e ipermercati, area gestita da Luigi Arnaudo, dirigente Fiat/IFIL fino a ieri;

la Fiat licenzia ad Arese così come licenzia e fa attività antisindacali negli altri stabilimenti Fiat per costringere il governo a dargli qualche miliardo di euro a fondo perduto.

I lavoratori in sciopero hanno deciso:

di chiedere alla Fiat di ritirare immediatamente il licenziamento della compagna Carmela e il reintegro di tutti i lavoratori licenziati il 1° marzo 2008;

di rivendicare per Arese produzioni Alfa Romeo che garantiscano il futuro a tutti i lavoratori;

di chiedere alle istituzioni di smetterla di speculare sull'area di Arese e di chiudere i rubinetti alla Fiat, specie nel caso continui a fregarsene dell'occupazione e dei lavoratori.

Nei prossimi giorni, anche in presenza della solita Cig mensile, continueranno le iniziative di lotta.

Arese, 29-1-2009

Slai Cobas

L' anno scorso la Fiat di Pomigliano ha licenziato 8 operai quasi tutti sindacalisti Cobas. Alcuni dopo una lunga vertenza legale, sono stati riassunti ma il più "facinoroso", Mimmo Mignano, non è stato più riassunto.
Le altre sigle sindacali Cgil, fiom, non hanno mosso un dito per aiutarli anzi, pare che abbiano spinto perché la fabbrica continuasse ad andare avanti, come se nulla accadesse.
Oggi,la Fiat di Pomigliano, mette in cassa integrazione tutti gli operai.
Dopo questi "Magnifici" esempi del servilismo, di questi sindacati confederali, c'è chi ancora crede che bisogna aiutarli a sopravvivere agli attacchi del governo.
Personalmente credo, che quando fanno la parte dei rivoluzionari, stanno solo cercando di attirare altre vittime da tenere sotto stretto controllo.
Perchè di fatto non spostano assolutamente un ca...

Nanà

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