03/02/09

E' la vostra sicurezza che ci fa paura!

PRETI, MILITARI, FASCISTI E POLIZIA
DALLE NOSTRE MUTANDE VI SCACCEREMO VIA


MERCOLEDI' 4 FEBBRAIO in corrispondenza della votazione al senato del pacchetto sicurezza e di un coinsiglio comunale in cui si parlerà di sicurezza cittadina

PRESIDIO ALLE 16,30 DAVANTI AL COMUNE di PERUGIA, PALAZZO DEI PRIORI
Il volantino è su http://liberetutte.noblogs.org/

Le politiche securitarie governative (nazionali e locali) riguardano tutte e tutti, student@ e precar@, italian@ e migranti. L'onda a Torino proprio ieri è stata duramente repressa dai fascisti in divisa in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico.
I movimenti di protesta hanno sempre stuzzicato le derive securitarie in questo paese capitalista. Con lo spettro del terrorismo troppo spesso sono riuscite a paralizzarli. E adesso governo e sindaci agitano anche lo spettro dello stupro per militarizzare ulteriormente i territori e paralizzare le donne in casa, creando uno stato di paura diffusa e intolleranza verso lo "straniero". Si strumentalizza la violenza sessuale (di quella sessista nessuno parla), per giustificare sempre più restrittive misure securitarie, che confluiscono in pratiche concretamente e ideologicamente militari di controllo sociale e di espropriazione dei territori, dei corpi, delle nostre vite.

Nessuna donna ha mai detto di sentirsi più sicura in una città militarizzata, ma è sul nostro corpo e in nostro nome che tali misure securitarie vogliono far passare.
Dopo gli ultimi stupri il governo vuole 30.000 militari in servizio di ordine pubblico e il PD dice più polizia, mentre è noto a tutti che il 70% delle violenze sulle donne avvengono in famiglia e da maschi italianissimi; è noto a tutti che c'è un rapporto diretto tra aumento delle misure di "sicurezza" e l'aumento dei femminicidi; è noto a tutti che le prime a pagare la crisi saranno le donne e non è azzardato pensare che l'enorme rilevanza mediatica data agli stupri commessi in quest'ultimo mese da sconosciuti (in realtà in diminuzione rispetto a quelli commessi in famiglia), abbia lo scopo di distogliere l'opinione pubblica dalla crisi e controllare militarmente le città;
Che le donne siano state in prima fila nella mobilitazione contro le leggi Gelmini-Tremonti non è un mistero per nessuno, d'altra parte saranno le più colpite da un arretramento sociale ed economico che tali leggi comporteranno!
Ma l'arretramento culturale e ideologico che tali misure, unitamente a quelle securitarie, comportano è ancor più spaventoso.
Per noi donne il messaggio è univoco:
DONNE A CASA! non più nelle piazze e nelle strade a incontrarsi, a lottare
DONNE A CASA! A BADARE AI FIGLI, AI FRATELLI, AI PADRI E AI MARITI (perchè il tempo pieno e senza un militare alle costole ce lo garantiscono solo tra le mura domestiche) E SCORDATEVI DELLA POSSIBILITA' DI DIVENTARE INDIPENDENTI, DI EMANCIPARVI, DI LIBERARVI DALLE CATENE DI UNA FAMIGLIA SPESSO TROPPO STRETTA E CRIMINALE!
Secondo questi signori dovremmo andare in giro sempre accompagnate da militari o poliziotti - di cui potremmo raccontare decine e decine di episodi di violenze e stupri; dovremmo tornare presto a casa, uscire meno.
Questo governo usa strumentalmente le violenze sessuali per imporre nei quartieri (che lasciano sempre e comunque degradati) una massiccia presenza di militari, per fare piazza pulita dei migranti, per lasciare che i fascisti facciano il lavoro sporco e si rafforzino nelle città.

NOI DONNE NON SAREMO CICCIA PER LA SICUREZZA
NON SIAMO UN PROBLEMA DI ORDINE PUBBLICO
NON ACCETTIAMO DI ESSERE VIOLENTATE, CONTROLLATE, IMPRIGIONATE NELLE CASE
NO ALLA VIOLENZA SISTEMICA DI QUESTO STATO DI POLIZIA, FASCISTA E RAZZISTA
LA VOSTRA SICUREZZA NON PASSERA’ SUI NOSTRI CORPI

NON FACCIAMOCI RINCHIUDERE NELLE CASE, USCIAMO, UNIAMOCI PER LOTTARE
CONTRO L'INTERO SISTEMA SOCIALE!

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