21/01/09

Dalla Saint Gobain

Due donne, impiegate part time, mogli e madri di figli minori, con il trasferimento dalla Saint Gobain di Vado Ligure (Sv) a Milano rischiano il posto di lavoro. E’ già scattato il primo licenziamento.
Il sindacato CUB protesta e chiede alla direzione un passo indietro e la ricerca di soluzioni alternative.

La multinazionale Saint Gobain ha in corso l’accentramento delle attività degli uffici e ha programmato il trasferimento delle attività e di due lavoratrici dalla sede di Vado Ligure (Sv) a Milano. Il trasferimento per queste due lavoratrici, così gravate dai loro carichi di impegni famigliari e sociali, è naturalmente insostenibile e serve solo a mascherare la volontà del licenziamento.
La direzione, per ora, sostiene di avere informato per tempo le organizzazioni sindacali e si trincera dietro argomenti formali.
Le leggi e le direttive europee però, così come i contratti, prevedono azioni positive per lo sviluppo della occupazione femminile (che in Italia è agli ultimi posti), affinchè le donne possano continuare ad esercitare le funzioni che la Costituzione e le leggi affidano principalmente a loro, come la responsabilità della crescita e del rapporto con i figli ecc….
Nella nostra società evidentemente c’è ancora molta disuguaglianza, e infatti sulle spalle delle donne ricadono molte funzioni anche perché non c’è una giusta ripartizione tra uomini e donne delle attività familiari, ma questa è una realtà che va cambiata senza buttare fuori le donne dal mondo di lavoro.
Per questo riteniamo necessario costruire attorno alle due lavoratrici colpite azioni di solidarietà.
Chiediamo quindi alle altre organizzazioni sindacali e alle RSU un intervento attivo e propositivo affinché si riesca a far mantenere il posto di lavoro alle due lavoratrici, così come abbiamo già chiesto alle Consigliere di Parità di Savona e Milano un loro intervento per costruire le condizioni per trovare soluzioni positive.

Ma per fare ciò la prima cosa è il ritiro della lettera di licenziamento e l’apertura di un confronto ai livelli necessari.
La tecnologia consente al gruppo dirigente di verificare ogni momento l’andamento delle attività del gruppo a centinaia di chilometri di distanza.
Perché non utilizzare ad esempio il telelavoro per mantenere le persone in attività presso la sede attuale evitando così scelte drammatiche come i licenziamenti.

Ai lavoratori e lavoratrici del gruppo chiediamo un segno di solidarietà e di protesta (mail cubsavona@tiscali.it, fax o altro) contro le scelte di un gruppo che presenta una facciata di disponibilità sociale regalando i giochi per il parco dei bambini ma poi non si preoccupa di privare le loro madri della sacrosanta fonte di sostentamento.

nb: il sindacato cub è presente, per ora, a Vado Ligure e Dego (Sv) e Pescia (Pt).
20 gennaio 2009

CUB nazionale

Dal gruppo donne del sindacato CUB Bologna inviamo la nostra solidarietà alle lavoratrici e sostegno a lotte e rivendicazioni che metterete in campo.
Domani 24 gennaio a Roma ci sarà un incontro nazionale della rete delle donne sul lavoro dove porteremo il vostro comunicato e proporremo di inviare un comunicato di sostegno.
Ancora di più è necessario che noi donne organizziamo uno sciopero generale nel paese per denunciare il feroce attacco ai diritti in particolare delle donne. Dalla volontà di innalzare l'età pensionabile all'allargamento della precarietà del lavoro , al taglio dei servizi sociali che addossano ancora di più il lavoro oltre il lavoro in produzione delle donne, una grande ricchezza che nessuno ha mai riconosciuto e pagato.
Le donne sono licenziate perchè costano per le assenze per maternità, assistenza, sostegno a famiglie/società, le donne scelgono in maggioranza il part-time rispetto agli uomini perchè per fronteggiare tanti impegni.
Le aziende come la Saint Gobein di Vado Ligure così come l'Alitalia e tante altre, prima straguagagnano, poi licenziano per una crisi aziendale tutta da dimostrare. Andiamo a vedere i bilanci e sicuramente saranno super positivi e con miliardi di euro investiti in operazioni finanziarie.
Però la strada più breve è il licenziamento, la mobilità, la cig, il trasferimento, l'esternalizzazione.
In Italia i padroni hanno trovato le strage giuste aiutati da tutti da destra a sinistra.
Ogni governo che si è avvicendato nel nostro bel paese, ha tagliato sui servizi sociali, privatizzato, ha tagliato salari e posti di lavoro, ha tolto e sta togliendo tutele sociali, eppoi vogliono la parità fra uomo donna quando ci sono solo diritti da perdere.
Ma vergognatevi! Alle donne diciamo ribelliamoci e lottiamo.
La crisi non la vogliamo pagare noi!

P.Sindacato CUB Bologna Niicoletta Frabboni

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